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Milano, pedalando senza fretta..

Milano, pedalando senza fretta..

La prima immagine che Milano offre al mondo è quella di una città industriale, in cui i suoi abitanti, i milanesi doc, vengono descritti come persone che camminano sempre di fretta, perfettamente eleganti nelle loro vesti di lavoro e con un occhio puntato verso il business.

Anch’io quando arrivai la prima volta a Milano (ormai tanti anni fa, da studente Erasmus), avevo quel panorama stereotipato di code infinite di milanesi nelle loro automobili per raggiungere il mare in Liguria durante le vacanze, gli aperitivi sui navigli e il mondo della moda rappresentato nelle vetrate del Quadrilatero della moda.

Milano per me, era anzitutto una città dove pioveva tutti i giorni (quell’anno il ministero di navigazione aveva addirittura contattato Noé ), quindi dovetti aspettare alcuni mesi per prendere una vecchia bicicletta che aveva lasciato il coinquilino del mio appartamento.

Venendo da una città come Málaga in Spagna dove il tram non esiste, misi subito le ruote della bicicletta delle vie del tram, fatto che mi permise di scoprire la ciclo-officina di Cascina Cuccagna, dove ogni sabato, dopo il lavoro come tirocinante, andavo a riparare la mia bicicletta.

Da visitatore venuto da una piccola città, andai man mano scoprendo alcuni percorsi iniziando dal Naviglio Pavese e la zona di Abbiategrasso dove vivevo. Dopo alcuni anni, tornato a Milano, non più da studente ma da professore, finalmente riuscii a godermi le vacanze in città. Un giorno di pioggia (non c’era un giorno migliore?), decisi di scoprire altri percorsi, questa volta verso il nord di Milano, il Parco delle Groane. La vera ricchezza del Parco Groane sono il suo equipaggiamento di percorsi ciclocampestri, sempre in continua crescita. E’ possibile passare una giornata interamente in bicicletta, su percorso protetto fra boschi, brughiere e campi coltivati, pur essendo nel cuore della metropoli lombarda.

Iniziai il percorso dalla stazione ferroviaria di Garbagnate, ben collegata con Milano Cadorna e il centro città grazie alla sua rete ferroviaria. La natura circostante è affascinante, 3.800 ettari di parco e a contatto diretto con la natura, flora, fauna, fiumi, vegetazione di ogni genere… senza incrociare nessuna macchina, senza sentire neanche il suo rumore. Piste adatte a tutti, a grandi e piccini.

Una volta dentro il percorso, fu una esperienza indescrivibile: l’odore della vegetazione, il suono degli uccelli, il sentiero fatto di terra consentendo di proseguirlo comodamente incrociai le località Fametta, con la Via d’acqua Nord che conduce al sito di Expo. Costeggiai l’area della Fornace Maciachini e Fusi (ben visibili sulla sinistra) e sempre in territorio garbagnatese è possibile trovare la deviazione che conduce al percorso botanico, inaugurato nel 2015 per Expo.

Il percorso è fornito di indicazioni per raggiungere tutti i paesini circostanti, non è necessario fare tutto il percorso per godere la maestosità del paesaggio e della natura, perché 24 kilometri potrebbero essere troppi; io per esempio iniziai dalla stazione di Garbagnate, Parco delle Groane e finì a Lazzate. Dove presi il treno per Varedo, dove mi aspettava un appuntamento con degli amici e una grigliata estiva.

Termino invitandovi al Parco delle Groane insieme a me, se vorrete, mi piacerebbe accompagnarvi per scoprire le bellezze della natura a due passi dalla grande metropoli. Se posso darvi un consiglio, rispettate le regole del Parco, che impongono l’obbligo di moderare la velocità e il divieto di uscire della pista ciclopedonale a tutela della fauna e della flora.

Contattaci qui per disegnare insieme il vostro prossimo itinerario!

Julio Sanchez Duarte Scritto da Julio Sanchez Duarte